venerdì 23 gennaio 2015

Quando sento Renzi

Quand'ero bambino, nei primi anni cinquanta del secolo scorso, a Trieste la gente era povera e aspettava le grandi occasioni per acquistare il necessario. A quei tempi vigeva ancora la tradizione di fare regali ai bambini, ed anche ai grandi, non a Natale, ma a San Nicolò, il 6 dicembre. Quasi tutto il viale XX Settembre, che è lungo più di un chilometro, si riempiva di bancarelle che offrivano prodotti di ogni genere, non solo dolciumi e giocattoli. Nella parte alta del viale sostavano autotreni con rimorchio, che vendevano stoviglie e, inframezzati a questi, si ponevano i furgoncini dei venditori toscani. Erano imbonitori eccellenti, con una parlantina convincente che non dava spazio a intromissioni. Vendevano maglie e altri articoli di lana, di quella lana riciclata per cui andava famosa Prato. I maglioncini erano bellini e il prezzo conveniente e la gente comprava. Purtroppo, al primo lavaggio la lana s'infeltriva, la maglia si restringeva  ed era da buttare. Ecco, quando sento parlare Renzi mi tornano in mente loro!